Asilo presso Trinidad de Cuba

Asilo presso Trinidad de Cuba
Sognano un risveglio senza l'embargo: dopo cinquant'anni il sogno diventa realtà.

lunedì 21 marzo 2011

Da sapere

Italiano ucciso!

Se ne parla ancora oggi. Riporto la notizia.

Fabio Di Celmo era un imprenditore genovese. Viaggiò per la prima volta a Cuba nel 1993, insieme al padre, per svolgere attività di fornitura alberghiera. Fabio e suo padre, Giustino, presero un appartamento nella riviera occidentale dell'Avana, nella zona residenziale di Miramar nelle vicinanze dell'Hotel Copacabana, dove Fabio era solito incontrare amici italiani e cubani.

Va aperta una parentesi. Dopo la caduta dell'Unione Sovietica, Cuba aveva perso il più forte (se non unico) dei suoi alleati ed era entrata in quello che fu denominato "periodo especial" un periodo di forte recessione economica. Successivamente l'economia si riprese grazie ad alcuni interventi normativi che aprirono Cuba agli investimenti esteri, soprattutto nel settore turistico. Il turismo era diventato quindi per Cuba una fonte di ricchezza fondamentale per sostenere la già precaria economia.

Nel 1997 Cuba fu travolta da una serie di attentati terroristici contro le più importanti istallazioni turistiche da parte di movimenti anticastristi: l'obbiettivo era riportare al collasso l'economia di Cuba per riuscire ad ottenere il consenso popolare necessario per rovesciare il governo di Fidel Castro. Tra i vari attentati (all'Hotel Melia Cohiba, Hotel Triton e alla famosa Bodeguita del Medio), il 4 settembre del 1997 fu piazzata una carica di esplosivo C-4 nel bar dell'Hotel Copacabana. Nell'esplosione Fabio Di Celmo morì, a soli 32 anni.

Immediatamente dopo l'esplosione le autorità cubane arrestarono il terrorista salvadoregno Raul Cruz León (clicca qui per vedere il video con la ricostruzione dei fatti), esecutore materiale dell'atto. Il terrorista successivamente confessò di aver agito alle dipendenze di Luis Posada Carriles esule cubano e membro delle Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA), una fondazione senza scopo di lucro, nata per fini altruistici, ideali e umanitari e che ha come scopo principale, quello di riportare la democrazia e la libertà a Cuba.

Posada Carriles, circa un anno dopo, rilasciò un'agghiacciante intervista a due reporters del New York Times attribuendosi la paternità degli attentati a Cuba ed ammettendo i legami con la CIA, l'FBI e Washington. Le sue parole furono:"Quando posso aiutarli, lo faccio". L'uomo giustificò gli attentati terroristici a Cuba come "atti di guerra" e la morte di Fabio Di Celmo come "un incidente" ed aggiunse che "questo fatto non lo turbava affatto e che riusciva a dormire come un bambino".

Oggi, Luis Posada Carriles, considerato il Bin Laden dei Caraibi, vive a Miami in Florida. Fu arrestato nel 2005 e rilasciato nel 2007 per il reato di immigrazione clandestina. Cuba e il Venezuela ne chiedono l'estradizione, ma il suo avvocato ha chiesto asilo politico al governo degli Stati Uniti affermando che il suo cliente ha sostenuto gli interessi degli Stati Uniti per 40 anni. A Miami, tra gli autodefinitisi "esiliati cubani", Posada Carriles è considerato un eroe, un combattente della patria, un liberatore. Nel 2010 ha marciato per le strade di Miami in sostegno delle Damas de Blanco cubane.

A Cuba e in Venezuela, Posada Carriles sarebbe processato per omicidio, strage e terrorismo essendo colpevole di altri attentati tra cui quello all'aereo civile della Cubana de Aviaciòn, in cui persero la vita 72 persone (tra cui l'intera nazionale cubana di scherma).

Fatto sta che dal 1997 in Italia non si è quasi mai parlato di Fabio Di Celmo. Fino ad un inaspettato evento. Nel 2007 il pralamento italiano ha approvato un ordine del giorno con cui impegna il governo ad adoperarsi con sollecitudine per la richiesta di estradizione in Italia di Posada Carriles nel caso in cui il procedimento penale attualmente in corso presso la Procura della Repubblica di Roma portasse ad un'incriminazione nei suoi confronti per l'attentato terroristico a L'Avana in cui perse la vita Fabio Di Celmo.

Tutt'altra cosa è avvenuta invece a Cuba. Meno di un anno dopo, nel luogo esatto in cui Fabio morì, venne posto un bassorilievo in bronzo con la sua immagine. Oggi, a Cuba, esiste un torneo calcistico ufficiale dedicato a Fabio Di Celmo che viene inaugurato ogni anno da suo padre Giustino. In un’intervista Giustino Di Celmo dichiarò: “Sono anziano ma non mi stancherò di denunciare la tragica scomparsa di mio figlio a causa di uno degli atti terroristici contro Cuba. Questo paese accoglie tutti con grande simpatia, comprese diverse migliaia di turisti statunitensi che visitano l’isola aggirando il divieto e le sanzioni del loro governo. Cuba non ha mai fatto male a nessuno, non aggredisce e non minaccia nessuno. Perché gli Stati Uniti non cessano le loro provocazioni e aggressioni contro Cuba? Purtroppo ho constatato che l’opinione pubblica occidentale è completamente disinformata da sistematiche campagne di stampa menzognere. Quando la gente, i popoli, si renderanno davvero conto della quantità di inganni cui sono sottoposti dal dominante imperialismo, forse allora potrebbe essere troppo tardi. Per tutti”